LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA

IL MONDO ATTRAVERSO GLI OCCHI DELL’ARTISTA

“La ragazza con l’orecchino di perla” rappresenta un’occasione imperdibile per ogni appassionato d’arte: la possibilità di ammirare uno dei capolavori più apprezzati al mondo, l’opera che dà il titolo alla mostra stessa.

Questo quadro, raffigurante una giovane figura femminile avvolta da un alone di mistero equiparabile a quello di cui è ammantata la Gioconda, fu dipinto dal pittore fiammingo Jan Vermeer nel 1666.Un capolavoro reso celebre in epoca moderna dal magnifico romanzo storico dell’autrice statunitense Tracy Chevalier pubblicato nel 1999, dal quale fu poi tratto il lungometraggio del regista Peter Webber(2003), che porta il medesimo titolo sia del libro, sia dell’opera d’arte e che vede come protagonista una fantastica Scarlett Johansson la cui somiglianza con il soggetto del dipinto non smette mai di stupire.
Direi che queste poche righe rappresentano un già sufficiente indizio per comprendere quanto fascino quest’opera abbia sempre suscitato in tutte le generazioni e in tutti gli ambiti creativi ed è per questo che posso permettermi di definire l’opportunità di ammirare questa tela in religioso silenzio, da ogni angolazione e per un tempo interminabile un’esperienza assolutamente unica.

Tuttavia non sono da disdegnare nemmeno gli altri quadri esposti: opere di contemporanei di Vermeer, pittori fiamminghi che ci offrono lo spettacolo di paesaggi dagli sfondi limpidi e nuvolosi al contempo che saranno fonte di ispirazione per i cieli normanni di Manet, oppure rappresentazioni naturalistiche tanto realistiche da far impallidire l’abilità leonardesca e talmente suggestive da suscitare l’invidia dei romantici o ancora nature morte ricche di dettagli e particolari che esercitano un fascino magnetico sullo sguardo dell’osservatore.
Semplici immagini di scrittoi o tavole imbandite che hanno la sola finalità di dare agli autori l’occasione di far sfoggio delle loro capacità pittoriche a dir poco mozzafiato. Tra i soggetti privilegiati troviamo bicchieri ricolmi d’acqua cristallina che proiettano ombre traslucide e al cui interno si riflette ogni angolo della stanza in cui sono collocati in maniera tale da osservare il mondo circostante, che altrimenti non avremmo potuto che immaginare ,riflesso rimpicciolito in un centimetro quadrato di vetro dalle sfumature bluastre. Non è da disdegnare nemmeno la mostra annessa a quella appena recensita nella quale troviamo esposti una serie di quadri di autori contemporanei i quali hanno reinterpretato i massimi capolavori di Vermeer utilizzando tecniche miste e mostrando una loro diversa e personalissima concezione del grande maestro fiammingo.

“La ragazza con l’orecchino di perla” è un libro di Tracy Chevalier in cui viene descritto nel dettaglio il rapporto tra il pittore Johannes Vermeer e la sua domestica Griet. Il pittore si accorge fin da subito della ragazza, la quale mostra un particolare interesse per i colori e la pittura. Narra delle vicende che hanno portato l’artista a decidere di dipingere Griet in un’opera che successivamente avrebbe affascinato intere generazioni. Del meraviglioso dipinto “la ragazza con l’orecchino di perla” si persero le tracce verso il 1665/1666, fino al 1881 quando venne comprata per pochi fiorini da un collezionista d’arte. Sarà poi acquisito, nei primi del ‘900, dal museo Mauritshuis dell’Aia, e questa è la sua odierna ubicazione.

Tornando alla suggestione del dipinto, se vi chiedessi di osservarlo e poi chiudere gli occhi, vi restebbero impressi nella mente il turbante giallo, la fascia blu, ma soprattutto il caratteristico orecchino di perla che dona luce e un’aria nobile alla fanciulla.
Inoltre ciò che maggiormente colpisce è l’espressione del volto; si ha la percezione che non appena viene distolto lo sguardo, la ragazza possa finalmente sospirare. Nell’insieme il quadro ci trasporta in un ambiente di mistero dato dagli occhi grigi e penetranti della ragazza. È la stessa sensazione che si prova dianzi a capolavori italiani che ritraggono misteriose e affascinanti donne come la “Gioconda” di Leonardo da Vinci e la “Dama con l’ermellino”.

Ciò che sorprende de “la ragazza con l’orecchino di perla” -dopo le recensioni a cascata degli ultimi mesi e dopo la grande attenzione dei mass media posta sulla mostra che vede il celebre dipinto protagonista- sono anche le dimensioni, appena 44,5 cm x 39. È un olio su tela davvero piccolo rispetto alla fama che si porta dietro! Nonostante questo, il fascino della ragazza eternamente bella continua ad affascinare i 200.000 visitatori che si sono recati a Palazzo Fava a Bologna, solo per lei.
La mostra porta infatti il suo nome, ma oltre a questa si possono osservare altre opere appartenenti al periodo dell’ Età dell’oro olandese. Le opinioni che ha suscitato quest’ opera sono state le più disparate, anche opposte tra loro. C’è chi afferma che sia un capolavoro e che sia magnifico il fatto che così tante persone abbiano fatto una lunghissima fila per andare a vederla. Alcuni invece sostengono fermamente che in Italia ci sono così tanti capolavori da esserci ormai abituati e quindi a non farci più caso, tanto che per risvegliare l’interesse per l’arte bisogna importare una bellezza olandese, altri dicono che basterebbe informarsi per ammirare opere di altrettanta bellezza nel nostro Paese.

Info: www.genusbononiae.it