A TEATRO CON LA III E IV AL

Quando si tratta di commedie divertenti, le classi del Liceo Parini sono sempre presenti. Questa volta le classi III e IV AL hanno partecipato all’uscita didattica in data 9 Aprile organizzata dalle professoresse Antonella Ferrari e Marina Colombo e hanno avuto modo di apprezzare la rappresentazione de L’Avaro di Molière.

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La commedia si sviluppa in cinque atti caratterizzati da intrecci di vicende che vedono protagonisti Arpagone (un vedovo avaro che custodisce con ossessiva gelosia una cassetta colma di danaro) e i suoi due figli Elisa e Cleante. Personaggi non meno importanti sono gli indaffarati
collaboratori domestici di questa famiglia e la prorompente Frosina (nella foto), che tenta in tutti i modi di favorire il matrimonio tra l’avaro Arpagone e Mariana, una giovane donna. Mariana però vive un amore corrisposto e segreto con Cleante, figlio del suo promesso sposo.

Questo inconveniente e altre innumerevoli complicazioni culminano in un enorme equivoco che porta Arpagone alla disperazione dopo aver perso la sua cassetta. Valerio, un maggiordomo innamorato di Elisa, si reca da Arpagone per confessare il suo amore e chiedere la sua benedizione. Il servitore non pronuncia mai il nome di Elisa, quindi Arpagone per sua cecità ed egoismo crede che l’uomo stia confessando il furto della preziosa cassetta. I due continuano a discutere animatamente in un dialogo estremamente divertente e coinvolgente suscitando ilarità tra il pubblico e gettando nel ridicolo l’avarizia del protagonista.

La commedia basata sull'equivoco, di situazioni o di personaggi, è un classico antichissimo e di sperimentato successo: già nel IV sec. a.C. il commediografo greco Menandro aveva fatto dell'equivoco la chiave della sua comicità, seguito a ruota dal latino Plauto: i gemelli Menecmi, scambiati l'uno per l'altro, o il proverbiale Sosia ci vengono da lui. Il modello è stato imitato infinite volte: Ariosto imitò nei Suppositi il modello dei Menecmi, a Shakespeare che intitolerà proprio The comedy of errors una delle sue opere giovanili, fino a innumerevoli testi di Goldoni. In epoca più vicina, tutti conoscono The importance of being Earnest di Wilde, o Uomo e galantuomodi De Filippo (tutte le opere citate sono degne di essere lette, e meglio ancora viste a teatro); e l'espediente è stato sfruttato nel cinema e nella televisione fino allo sfinimento, al punto che una volta capito il meccanismo comico lo riscoprirete facilmente in tanti film che amate.